Elenco dei gruppi

GRUPPO ALPINI DI BUGIALLO

Capogruppo

Biocca Giuseppe

Via Montani 13 22010 Sorico (CO)

Telefono:

 

Sede

Via: ------------

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Il paesino di Bugiallo, frazione del Comune di Sorico, trovasi a mezza costa, proprio direi ai piedi del Monte Berlinghera.

Per poterlo raggiungere ci si deve immettere sulla strada provinciale che s'innesta al ponte del torrente in prossimità della maestosa Chiesa di S. Vincenzo di Gera Lario.

Seguendo tale strada, prima di giungere a Montemezzo, una stradicciola bene asfaltata porta in questa frazione, dove vi abitano cittadini quasi completamente dediti all'agricoltura. Gente buona, laboriosa, senza pretese, che ama soltanto vivere nella tranquillità e nell'onesta.

Proseguendo poi su strada senza asfalto (per ora) si giunge in località Monte S. Bartolomeo, dove ci si può accorgere del progresso. Molte sono le villette costruite in mezzo alla pineta, con gusto veramente bello che si addice alla zona e che certamente non la deturpa. Zona molto panoramica, fornita di acqua minerale di sorgente, ottima dimora per gli appassionati cercatori di funghi, di cacciagione e di escursionisti.

II 2 maggio 1965 fu fondato ii Gruppo Alpini con 45 soci per merito del Capogruppo Luigi Rossotti detto Beretta.

D.P.D.

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

 

GRUPPO ALPINI DI CATASCO

Capogruppo

Maffioli Vittorino

Via Gian Pietro Matteri 65

22014 Dongo (CO)

Telefono:

 

Sede

Via: ---------

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Il paese di Catasco lo si può raggiungere seguendo la strada che porta a Garzeno, che sale da Dongo in prossimità dello stabilimento delle Acciaierie e Ferriere Lombarde Falk. Seguendo una strada stretta e tortuosa, ma bene asfaltata, si hanno visioni fiabesche ad ogni tornante. Ora si vede il centro Iago di Como, ora le montagne che formano ii confine con la Confederazione Elvetica; ii Monte Bregagno, ii Pizzo di Gino e tutta la vallata del torrente Albano.

È una frazione di Garzeno, pur essendo una borgata molto popolata, circa mille abitanti. Catasco e proprio un paesino ben tenuto, con diverse locande ed osterie e per la sua ubicazione nel fondo valle dell'Albano, offre ai turisti un spettacolo che difficilmente lo si pub incontrare. La popolazione si dedica all'agricoltura ed ancora rispetta l'ecologia e l'ambiente. Vi sono scuole ed anche la Chiesa col suo Sacerdote.

La popolazione laboriosa, seria e piena di buona volontà pel progresso, si accontenta delle poche cose. Nell’ultimo conflitto ha dato alla Patria parecchi gloriosi Caduti. Un cittadino e anche insignito di ricompensa al Valor Militare: è un alpino dell'Amba Huork e si chiama Merga Pietro.

Esiste ii Gruppo Alpini fondato nell'anno 1952 con 33 soci; ii Capogruppo era Carlo Albini e la madrina Anna Martinoni, figlia di un glorioso Caduto sul Fronte Russo. II Gruppo ·di Catasco ha aderito alla costituenda Sezione di Colico e segue con entusiasmo lo svolgimento di tutte le iniziative atte alla buona riuscita della manifestazione.

Davide Del Pero

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

 

GRUPPO ALPINI DI COLICO

Capogruppo

Fognini Graziano

Via Corte- Laghetto

23823 Colico (LC)

Telefono:

 

Sede

Via Sigismondo Vitali 30

23823 Colico (LC)

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Narrare e far rivivere vicende umane è sempre un compito molto arduo, soprattutto se queste vicende non sono state vissute da chi le narra.

Penso, tramite le testimonianze raccolte e scritti precedenti, di poter assolvere degnamente al compito che mi e stato affidato.

In primo luogo mi sembra giusto ribadire che ii Gruppo Alpini di Colico si è costituito nel 1930 grazie alla ferrea volontà e all’indomabile spirito di uno sparuto gruppo di reduci fra i quali c'erano anche i signori Aristide Bettega, che fu anche ii primo presidente, Ulisse Bettiga che resse la presidenza per oltre un ventennio, Giuseppe Bianchi, Gallio Fontanini, Alberto Rizzi, Giuseppe Sgheiz e Angelo Scotti.

Lo scopo essenziale, che è rimasto immutato col passare degli anni, era quello di commemorare i compagni caduti nel primo grande conflitto mondiale e di aiutarsi vicendevolmente.

Si era in un'epoca tutt'altro che florida, si respirava un'aria tutt'altro che libera, ma superando ogni difficolta i «Veci» riuscirono ad organizzare una manifestazione che lasciò tutti col fiato sospeso.

II 16 novembre di quell'anno fu benedetta la fiamma del Gruppo cui fece da madrina la Signora Adele Cornelio, madre dell'attuale presidente della Sezione di Como.

Dopo i primi anni di prospera attività vennero a mancare ai dirigenti del Gruppo le forze su cui poggiare i loro progetti futuri: i giovani. Si era infatti alle soglie del secondo conflitto mondiale.

Nonostante tutto ii Gruppo riuscì anche in questa pressante circostanza a rimanere estraneo a tutte le lotte politiche che travagliarono I 'Italia dal 1938 al 1945. Animati dalla loro fede, dall'amor patrio, saldi come le rocce su cui si destreggiano, puri come le acque dei rivi montani, gli Alpini del Gruppo di Colico rimasero e sono tuttora fedeli al loro unico e vero ideale.

Passata l'onda devastatrice della seconda guerra mondiale i reduci più anziani e più recenti si contarono e con le lacrime agli occhi constatarono che altri compagni si erano aggiunti ai già molti caduti per la Patria. Si rimboccarono le maniche e con la ricostruzione materiale dei danni di guerra iniziarono anche la ricostruzione morale.

Fu in questo periodo, per commemorare in modo sublime i caduti di tutte le guerre, che si fece strada. l'idea di erigere una cappella sulla vetta del Legnone.

Un vecchio detto popolare si esprime in questi termini: «Cocciuto come un mulo, ostinato come un Alpino».

Così gli Alpini di Colico superando mille peripezie hanno eretto sulla loro montagna a 2.610 m. di altezza la cappella votiva promessa: questo avveniva nel 1958 quando alla guida del Gruppo c'era il Rag. Vittorio Regazzoni. Al Rag. Regazzoni, che aveva ereditato la presidenza dal Sig. Ulisse Bettiga, si sono succeduti alla guida del Gruppo i Signori Aldo Moro, Antonio Pelucchi, Bruno Vola e Paolo Paradisi.

A tutti dobbiamo riconoscere un grande fervore di attività, a tutti dobbiamo un grazie se dagli originari 15 iscritti siamo giunti agli attuali 360 aderenti; ma è anche giusto ricordare i loro collaboratori fra i quali mi permetto di citare i Signori Angelo Losa, Gino Menghi e i fratelli Delio e Enos Toia.

Così, all'inizio del 1973, dopo 32 anni di fatiche e di sacrifici, gli Alpini del Gruppo di Colico si vedono riconoscere i loro meriti dando il nome alla Sezione che oggi inaugurano.

Ma sanno benissimo tutti coloro che si sono prodigati che a questo punto, termina un ciclo e se ne apre un altro, si scioglie una piccola comunità per costituirne una nuova di più vaste proporzioni, di più ampio impegno e di maggiore responsabilità.

Auguriamo quindi alla nuova Sezione un prospero avvenire, una operosità sempre maggiore, ma soprattutto un'unita di vedute e di spirito che siano esemplari.

Rag. Dino Regazzoni

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

 

GRUPPO ALPINI DI CONSIGLIO RUMO

Capogruppo

Dotti Eugenio

Via Ganda 10 –

22015 Gravedona ed Uniti (CO)

Telefono:

 

Sede

Via Alborescia 52 - fr. Consiglio di Roumo

22015 Gravedona ed Uniti (CO)

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Dal 1922 al 1958 i nostri Alpini fecero parte del Gruppo di Gravedona e molte volte proprio a loro tocco l'onore di essere eletti Capogruppo e Consiglieri.

Nel 1958 fu costituito il Gruppo e ii merito di ciò va all'alpino Lorne Tenti (allora consigliere provinciale) e ai nostri Veci. Il Capogruppo fu l'anziano Giovanni Mossi, alpino fondatore e combattente nella guerra 1915-18. Madrina la Signora Evelina Giussani, vedova dell'Alpino Carlo Ciappa, caduto sul fronte russo.

La cerimonia dell'inaugurazione fu fissata nell'autunno e fu un vero trionfo. Furono presenti rappresentanti della Sezione e dei Gruppi viciniori, la fanfara alpina e molti molti Alpini che sfilarono per le vie del paese applauditi da tutti gli abitanti.

Il nostro Gruppo sotto la guida di Giovanni Mossi iniziò la sua vita tra alterne vicende, ma purtroppo dopo breve tempo venne a mancare ii Capogruppo. Si susseguirono nella carica prima l'Alpino Lucio Poncia, valoroso combattente sul fronte russo, poi l'Alpino Antonio Girotti, combattente sul fronte occidentale, finche nel 1963 gli Anziani chiesero di essere sostituiti dai Giovani nella direzione del Gruppo.

I nuovi giovani dirigenti non delusero: con tenacia, amor patrio e spirito di corpo in pochi anni portarono gli iscritti dai 20 iniziali ai 70 attuali. Il gagliardetto è sempre presente ad ogni adunata nazionale ed alle adunate sezionali.

Tutti gli anni si indice la festa del tesseramento, con S. Messa a ricordo dei Caduti e banchetto sociale. II 10 gennaio 1966 il Comune di Consiglio Rumo inaugurò ii nuovo edificio scolastico e gli Alpini vollero dedicare un'aula dello stesso, ai Caduti sul fronte russo. L'iniziativa costo parecchi sacrifici ma alla fine riuscì e da allora, ogni anno, nel mese di gennaio, in concomitanza con l'anniversario della Battaglia di Nikolajewka che costo alla famiglia Alpina di Consiglio Rumo, ben 7 giovani vite, ci raduniamo ed assieme agli alunni dopo aver assistito alla S. Messa facciamo una visita all'aula dedicata ai nostri Caduti.

Vorremmo qui menzionare ii nome degli Alpini che hanno sempre collaborato alla vita del nostro Gruppo, dal vecio più anziano al giovane bocia, ma l'elenco sarebbe troppo lungo. È doveroso rivolgere ii nostro pensiero alla memoria dell'Alpino Roberto Soldarelli che, quale Segretario della Sezione Combattenti e Reduci ci mise a disposizione un locale della stessa per le nostre riunioni e sempre ci fu di aiuto ed esempio con la sua esperienza ed ii suo attaccamento al Gruppo.

Romano Guaresi

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI CREMIA

Capogruppo

Mazza Andrea

Fr. Vezzedo

22010 Cremia (CO)

Telefono:

 

Sede

Piazza della Gloria s.n.

22010 Cremia (CO)

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Cremia, paese antico a frazioni sparse sulle pendici del Monte Bregagno.

Già nel 1172 una famiglia di feudatari prendeva il nome dal suo castello forse situato sul poggio panoramico dove è oggi la “Torre” dei Marchetti altra famiglia antica cui si deve l’introduzione dell’industria serica e la creazione di una piccola centrale elettrica in Cremia. Ai nobili Manzi si deve il nome del palazzo neoclassico già Polti-Petazzi di Dongo al Comune di questo borgo.

La Chiesa di San Vito è la primitiva Parrocchia presso la riva del lago. Vi si trova una Madonna data al Borgognone mal restaurata e ritagliata da una cornice barocca; una buona tavola con le pie donne ai piedi di una croce, firmata da Pietro Marchetti della Torre di Rezzonico è offerta dalla “Società dei Pianellesi” emigrati a Genova. Tabernacolo in legno dorato, pala d’altare, affresco cinquecentesco nel presbiterio.

Vi è poi la Chiesa di San Michele ricoperta di opere d’arte meravigliose che risalgono al 1504-1575.

Sopra l’ingresso della Casa parrocchiale si nota la deliziosa Madonna con il bimbo, in marmo di Musso che porta il nome di Giacomo Manzi (1561).

Questo paese vanta un Gruppo ANA che fu fondato il 16 gennaio 1964 con una forza presente e regolarmente iscritta di 64 Alpini. Madrina fu Angela Tarelli ved. Rava, vedova di un Alpino deceduto sul Fronte Russo; Capogruppo Ottorino Manzi.

Angelo Zanatta

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI DERVIO

Capogruppo

Elio Beni

Via Don Penati 6

23824 Dervio (LC)

Telefono:

 

Sede

Corso Martiri 6

23824 Dervio (LC)

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Tra il Monte Legnone (mt. 2.610), ii Legnoncino (mt. 1.714) ed il Monte Muggio (mt. 1.754) si estende la Val Varrone nella quale scorre ii fiume omonimo. Il materiale portato dal fiume stesso ha formato una penisola nelle acque dell’alto Lago di Como; qui, capo valle, è sorta Dervio (3.800 abitanti circa).

Il Gruppo Alpini di Dervio, oggetto del modesto scritto, è stato costituito 45 anni fa (1928) dal Capitano Guido Vitali. Gli iscritti erano 28. Nel 1929 passò all'alpino Lino Venini, Capogruppo fino al 1932.

Dal 1933 a tutto ii 1968 fu capo gruppo ii Sergente Luigi Bonazzola. A lui ed ai suoi collaboratori il merito di aver portato ii gruppo a 80 associati. Dimissionario per ragioni di età, classe 1886, segue con passione la vita del gruppo quale Presidente Onorario.

Capogruppo dal 1969 a tutto ii 1970 il capitano Livio Lafranconi. Nel 1971 e 1972 Capogruppo ii Sergente magg. Pietro Balbiani. Nel 1973 nuovamente ii capitano Lafranconi.

L'attuale forza del Gruppo e di n. 136, raggiunta nel 1969 per I ‘impegno e la vitalità del Consiglio.

Nonno del Gruppo e l'alpino Santino Pozzi (anni 93).

Il Consiglio è molto attivo (speriamo continui). È sorta la prima sede indipendente; favorirà la cooperazione ed il raggiungimento delle aspirazioni del Gruppo.

Onore del Gruppo ed onore dei caduti, che hanno contribuito all'assegnazione della ricompensa, i decorati: 1" Guerra Mondiale: Serg. Carlo Cariboni, medaglia d'argento V.M. (Ortigara). 2• Guerra Mondiale: Cap. Livio Lafranconi, medaglia d'argento V.M. sul campo (Russia); Cap. Aldo Pensa: medaglia di bronzo V.M. (Russia); inoltre medaglia d'argento V.C. (Dervio).

II Gruppo, pur sempre riconoscente e vicino alla Sezione di Como, che lo vide nascere, lo aiutò ed indirizzò saggiamente, ha aderito, all'unanimità (per ragioni di comodità), alla nuova Sezione di Colico.

Attualmente si impegna, con gli onori e gli oneri assunti, al buon funzionamento della stessa per l'onore e gli scopi dell'A.N.A.

Cap. Rag. Livio Lafranconi

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

 

GRUPPO ALPINI DI DOMASO

Capogruppo

Tunesi Bartolomeo

Via Gaggio 11

22013 Domaso (CO)

Telefono:

 

Sede

Via

E-mail:

 

Domaso, ameno paesello di 1.400 anime, si trova sul lago con un clima dolce d'inverno riparato dai venti, e ventilato d'estate colla brezza della breva, la bella Chiesa di S. Bartolomeo decorata di affreschi e tele del Morazzone, con una Pietà del Ligari, ed ora eretta a Santuario del Crocefisso.

D'estate Domaso è meta di turisti italiani e stranieri coi suoi camping, bungalow e alberghi, la bella Villa Camilla ora sede Comunale, meta di concerti e divertimenti e di riposo per i villeggianti.

Oriundamente la popolazione viveva del Iago e dei suoi campi, col suo rinomato nostranello bianco e i cosiddetti Misultin, agoni salati e poi essiccati, poi pressati nelle scatole di latta, delizia dei buongustai. Ville e villette completano ii panorama di Domaso ed ii suo bel Iago che con l'aria pura e pulita rende ii soggiorno gradevole.

Il Gruppo Alpini di Domaso venne fondato nell'anno 1935 con la benedizione del Gagliardetto in settembre, con Santa Messa al campo letta dal Ten. Cappellano don Danieli del Btg. Stelvio nell'allora parco della Rimembranza. Il Gruppo era già forte di 50 soci quasi tutti della Prima guerra mondiale fra i quali molti reduci dell'Ortigara e decorati. II Gruppo fondò pure la Fanfara Alpina che diretta dal maestro Mancini e con musica e canzoni alpine del compositore domasino maestro Manfredi partecipò a tanti Raduni Sezionali e Nazionali nonché quelli annuali del Gruppo.

Dopo la seconda guerra mondiale ci fu una memorabile Adunata Sezionale (1956) per la consegna della Medaglia d'Argento ai familiari del compianto alpino Americo Giobbia caduto sul fronte Greco-Albanese nell'azione di Guri Topit; la Santa Messa al campo letta da Mons. Danieli nella cornice di Villa Camilla sede comunale, era presente anche l'alpino Compagnoni, vincitore del K 2. Il Gruppo ricorda la perdita di 4 giovani alpini che non rientrarono dalla Steppa Russa.

Il Gruppo in occasione della benedizione del nuovo Gagliardetto. (anno 1967), tenne un raduno dei Gruppi dell'Alto Lario alla presenza delle Autorità Sezionali con Santa Messa letta da Padre Pigato sempre in Villa Camilla e alpini dei Gruppi viciniori. Ora la Fanfara si è rafforzata e ha preso ii nome di Fanfara Alpini Alto Lario, sempre sotto la direzione de! maestro Mancini. Il Gruppo è ora forte di una settantina di soci e si avvia a festeggiare ii suo 40° di Fondazione (anno 1975).

Luciano Tunesi

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI DORIO

Capogruppo

Bazzi Mario

Fr. Torchiedo 6

23024 Dorio (LC)

Telefono:

 

Sede

Via Campo Sportivo 6

23024 Dorio (LC)

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Il Gruppo ANA di Dorio è stato fondato il 15/11/1931 e inaugurato ufficialmente il 03/04/1932. Nel 1974 passa sotto la neonata Sezione di Colico sotto la guida dell’Alpino Pasquale Tengattini sino al 1990. Dal 1990 al 1993 Capogruppo Petazzi R. Dal 1994 da Mario Bazzi.

Il giornale il Baradell così descrive l’inaugurazione del nuovo Gruppo:

“Domenica 3 aprile a Dorio si inaugurò il gruppo Alpini, presenti con il Podestà, Cap. Pandiani, e le altre autorità il comandante sezionale Cornelio, l’aiutante magg. Mantovani, il capo zona Petazzi e rappresentanze dei gruppi dell’alto lago.

Dopo il corteo e la cerimonia religiosa dal Balcone dell’ex Municipio parlarono la Madrina, la sig.ra Vergottini, e l’infaticabile dott. Cornelio per raccomandare di tenere sempre viva la fratellanza alpina.”

 

GRUPPO ALPINI DI DOSSO LIRO

Capogruppo

Remazzina Elio

Via ai monti 255

22015 Dosso del Liro (CO)

Telefono:

 

Sede

Piazza Chiesa 1

22015 Dosso del Liro (CO)

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Il Gruppo ANA di Dosso del Liro è stato fondato nel1958 dall’Alpino Amerigo Bassi

 

GRUPPO ALPINI DI GERA LARIO

Capogruppo

Baruffaldi Lorenzo

Via Statale 42

22010 Gera Lario (CO)

Telefono:

 

Sede

Via Prato Alluvione 1

22010 Gera Lario (CO)

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Piccola borgata che si distende, armoniosa e serena, sulla sponda occidentale del Iago di Como, là dove le acque formano un'ampia insenatura segnando l'inizio del Iago stesso.

La sua storia si perde nei secoli, si collega alle gloriose vicende della civiltà romana, di cui ·ancora restano tracce evidenti e significative; mantiene ii suo sapore caratteristico di semplicità, armonia di tradizione articolata al suo clima accogliente e pacifico.

La sua gente vive con un cliché di vita serena, laboriosa, senza complessi attaccata alle sue tradizioni, col desiderio costante di prolungare nel tempo ii linguaggio e l'aspirazione dei suoi antenati.

Da qualche anno sta marcando ii passo di un progresso e di uno sviluppo certamente tra i più attivi in alto Iago; con la realizzazione di numerose opere pubbliche, soprattutto con l'aprirsi del turismo che resta sempre una delle sue risorse più promettenti.

La sua posizione geografica le offre un motivo di particolare suggestività, i suoi richiami artistici sono l'emblema di una lunga storia e di una fede nutrita dai suoi abitanti con fermezza e tenacia. Basta ricordare ii San Vincenzo, la magnifica parrocchiale recentemente restaurata, che raccoglie nella sua struttura un mosaico romano del II secolo, traccia di un battistero paleocristiano dell'VIII secolo, una chiesa romanica dell'XI secolo e quella del XV secolo con affreschi di scuola lombarda d'indubbio valore tra i quali non mancano le impronte della scuola luinesca. lnoltre ii Santuario dei Pescatori del XVIII secolo e ii faro, unico nel suo genere sul Iago, che arricchisce con la sua linea bella e armonica ii piccolo porticciolo.

Da questo sottofondo storico e artistico naturalmente non poteva mancare la fioritura del «Gruppo Alpini», espressione viva di una fede religiosa e patriottica che raccoglie nella sua tradizione ii gesto di tanti eroismi, il simbolo di un ideale nel quale l'Italia ha trovato le componenti per un nuovo avvio sociale.

È così che anche a Gera è sorto il Gruppo A.N.A., uno dei tanti piccoli gruppi maturati nell'entusiasmo dei suoi iscritti che legati al Corpo glorioso degli Alpini, sia per motivi bellici come per ricordo di «naia» hanno voluto segnare una degna rappresentanza nella grande famiglia alpina.

Il Gruppo di Gera, che comprende 50 aderenti si e costituito con una solenne cerimonia il 5 maggio 1968. Per l'occasione Gera ha vissuto uno dei suoi momenti storici più belli e significativi; con una manifestazione, degna del suo entusiasmo e della sua tradizione, ha radunato migliaia di alpini arrivati da tutta la Lombardia per tenere a «battesimo» ii suo nuovo vessillo che, nel ricordo di tante vicende belliche, elenca i suoi figli caduti per la salvezza della Patria.

L'anno seguente, ii 15 giugno 1969, a ricordo del 50° di fondazione della Sezione A.N.A. di Como, per iniziativa dei Gruppi altolariani si è inaugurata sulla vetta del Monte Berlinghera a quota 1.930, una Cappella Sacrario onde raccogliere nel pensiero e nella preghiera quanti sono caduti in tutte le guerre sacrificando la propria giovinezza per la difesa della nostra Patria.

Detta Cappella, caratteristica nella sua linea originale, dal suo poggiolo di roccia domina tutto ii bacino dell'alto Iago, in una visione suggestiva e simpatica; essa e divenuto ii simbolo di quella volontà che ha sempre guidato gli alpini alle espressioni più autentiche del loro eroismo, e l'emblema di una fede che, nella pietra, trasmette alle nuove generazioni un messaggio di civiltà e di progresso fondato nell'amore e nell'impegno di quei valori che sono alla base della nostra civiltà millenaria.

La Cappella della Berlinghera, voluta dalla fede dei nostri alpini, realizzata dalla loro volontà e tenacia, con la preziosa prestazione di un elicottero dell'Aeronautica di Orio al Serio per ii trasporto difficoltoso di tutto ii materiale, sta ritta nel vento e nelle intemperie della vetta come una sentinella vigile e protettrice su tutte le popolazioni altolariane.

Con la sua penna nera al vento ci ribadisce che solo nella concordia e nella sincera collaborazione ii sangue di tanti eroi potrà diventare ii seme di una civiltà di progresso e di pace.

È in questo spirito che ii Gruppo A.NA di Gera porta nella grande famiglia degli Alpini e, in particolare nella nuova sezione di Colico, ii suo contributo di fede ardente, di generosa collaborazione perché l'Alto Lago continui ii suo cammino di realtà serena per un avvenire sicuro e di valide garanzie.

Al Sig. Salvatore Dell'Oro, Capogruppo A.N.A. di Gera, l'augurio di essere un fedele animatore del suo Gruppo con i suoi degni collaboratori.

Luigi Bianchi jr.

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI INTROZZO

Capogruppo

Buzzella Gaspare

Via Roma 3 Introzzo

23835 Valvarrone (LC)

Telefono:

 

Sede

Via

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GRUPPO ALPINI DI LIVO

Capogruppo

Bossio Giuliano

Via Mazzini 9

22010 Livo (CO)

Telefono:

 

Sede

Via

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Livo, antico grosso paese esteso fra il piano omonimo dietro il Sasso Pelo ed il bel castagneto della valle del Livo. Era già Comune fin dal secolo XIII, ricco e popoloso nel XVI, dal quale rimangono portali in pietra, una facciatina a graffito e vari affreschi sacri sulle rustiche case. I cittadini emigravano a Palermo.

Il paese vanta di una Chiesa meravigliosa, quella di S. Giacomo; fatta restaurare con l'interessamento della prof. Mariuccia Zecchinelli nel 1953. Molto interessanti e che si riferiscono all'epoca barocca, la balaustra in legno e gli oggetti sacri, croce astile, reliquari, ecc., provenienti da Palermo.

Livo vanta di un Gruppo Alpini, fondato nel 1957.

D.P.

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI MONTEMEZZO

Capogruppo

Tremari Giuseppe

Via Sceresin 21

22010 Montemezzo (CO)

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Montemezzo, già grosso comune a mezza costa del Monte Berlinghiera; gli è unito l'abitato di Burano, con il quale spesso viene confuso.

La Chiesa di S. Martino è la bella parrocchiale di Montemezzo e Burano, affacciata ad un verde terrazzo dominante le estreme acque del Iago, ii Pian di Spagna e le foci dell'Adda e del Mera. La Chiesa fu eretta nel secolo XV. Nel presbiterio si nota la crocefissione popolata da circa 40 figure, opera di Aurelio Luini. Del Fiammenghino si nota l'affresco allegorico della «Battaglia di Muret in cui la fede scaccia l'eresia. Si trovano pure affreschi del Caracciolo di Vercana. La grande lampada in argento e i ricchi paramenti furono offerti dagli emigrati ad Ancona ed a Palermo.

Montemezzo ha ii suo Gruppo Alpini fondato ii 15 maggio 1928 con 35 soci, diretto dal più anziano «vecio» della zona, Giacomo Triaca, Cavaliere di Vittorio Veneto.

D.P.

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI MUSSO

Capogruppo

Toffalori Nedo

Via Falco della Rupe 21

22010 Musso (CO)

Telefono:

 

Sede

Via

E-mail:

 

L'Associazione Nazionale Alpini venne fondata nel 1919 per merito precipuo del Capitano di complemento Arturo Andreoletti che ebbe l'intuizione di non lasciar disperdere ii prezioso patrimonio morale costituito dalla fraternita, dalla amicizia, dalla solidarietà che si era radicata negli animi degli alpini affrontando assieme le lotte, le vicende, i disagi, i pericoli durante i lunghi anni della guerra e di cui lo spirito di corpo costituiva l'involucro esteriore dentro ii quale palpitavano profonde virtù non solo militari ma anche civili.

A poco a poco dalla primogenita Sezione di Milano sorsero altre robuste Sezioni nei centri del classico reclutamento delle truppe alpine che a loro volta irradiarono l'idea fino a compenetrare le vallate ed i piccoli villaggi montani.

Si venne così a maturare ii concetto di costituire i Gruppi e fu nell'anno 1938 che anche a Musso per merito soprattutto dell'alpino Piero Apolloni, caduto poi in Russia, si formò ii Gruppo con l'adesione di tutti gli ex alpini sia reduci che delle più giovani leve.

L'inaugurazione ufficiale si svolse ii 28 maggio 1939. Gli organizzatori ebbero la felice idea di ambientare l'avvenimento alla chiesetta di S. Eufemia che dall'alto di uno sperone roccioso domina ii Iago e gode di una vista incomparabile.

Per di più al termine della cerimonia ufficiale i numerosi partecipanti poterono visitare i ruderi del famoso castello del Medeghino, le cave di marmo ed ammirare ii caratteristico giardino del Merlo che in quel tempo era ancora in efficienza e che costituiva una vera attrazione turistica. Lungo lo snodarsi dei viali del giardino venne anche consumata la colazione predisposta a mezzo di ben forniti cestini.

Particolare importanza la presenza di un folto gruppo di soci fondatori milanesi fra i quali il vicepresidente Col. Giulio Bazzi; madrina del gagliardetto fu la bambina Cosima Barbieri, figlia, naturalmente, di un vecio.

II motto del nostro Gruppo e: «Duro come un Alpino, ostinato come un mulo».

Francesco Barbieri

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI PEGLIO

Capogruppo

Peracca Marco

Via Argesio 1

22010 Peglio (CO)

Telefono: ---

 

Sede

Via ---

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II Comune di Peglio si trova nella valle del Liro. Per raggiungerlo si segue la strada provinciale che si allaccia alla statale Regina in Comune di Gravedona. È un piccolo paese che conta ora 270 abitanti e collegato da rete stradale solo da pochi anni. A Peglio si possono trascorrere giornate veramente riposanti attardandosi nella contemplazione dello scenario fiabesco che si staglia ovunque volgi lo sguardo. Carone di monti si ergono superbe ed aureolate d'azzurro dal confine svizzero alla Valtellina; pascoli verdeggianti di trifoglio ospitano mandrie pascenti che vagano lentamente come una scena biblica. A sera quando il cielo è tutto un manto di stelle, il «Sasso Pelo» nell'asprezza delle sue rocce e nel nero dei suoi boschi, spicca tra le giogaie dei monti e il chiarore lunare, mentre lontano, un mare di luci tremule indicano i superbi centri turistici di Bellagio, Varenna, Menaggio, ii ramo di Lecco e la Tremezzina. Sulla sponda «Statale» dello Stelvio fra Dorio e Corenno e Dervio, per perdersi oltre Bellano, mentre su quella occidentale, ove le rocce cadono a piombo sul Iago, è posato un presepe continuo e smagliante; con le villette riflesse sulle acque; con le frazioni dei borghi disseminati sui colli con le stradette illuminate che si inerpicano verso gli altipiani del Monte Bregagno.

Nelle sere d'estate si scorgono le baite sul S. Bernardino, a monte di Pianello Lario illuminate da tante luci. Ma oltre al fiabesco panorama Peglio vanta di un monumento nazionale tra i migliori della provincia. La Monumentale Chiesa dei SS. Eusebio e Vittore che risale all'anno 1461, riconsacrata perche distrutta, nell'anno 1607. È piena di affreschi del Fiammenghino, del Luini e da Isidoro Bianchi da Campione. Tra i migliori affreschi si notano: il giudizio universale, con in alto il Cristo Giudice circondato dalla Madonna, da S. Giovanni Battista, dal coro degli Apostoli, dei Patriarchi, dei Martiri e delle Vergini e in basso la Resurrezione della carne. Molte altre opere fanno corona alle molteplici pitture e tra queste spiccano meglio: nel coro della chiesa; nella cappella del Crocifisso del Battistero dove si nota l'autoritratto del Fiammenghino nella Cappella di S. Antonio, di S. Carlo, di S. Giuseppe, di S. Rosalia. Nell'invetriata di una finestrella di fianco all'altare si trova una bellissima Madonna che allatta il bambino.

Anche a Peglio si è voluto ricordare i 12 gloriosi Caduti con la costruzione di un bel Monumento che proprio si addice alla montagna, per la sua forma ad albero. Il Gruppo Alpini di Peglio e stato inaugurato ii giorno 15 aprile 1958 con la partecipazione di molti alpini e dell'allora alacre consigliere sezionale Lorne Tenti. La madrina fu la Signora Zelinda De Marzi Del Pero, moglie di un reduce della tremenda battaglia di Nikolajewka.

Davide Del Pero

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI PIANELLO DEL LARIO

Capogruppo

Aliprandi Diego

Fr. Calozzo s.n.

22010 Pianello del Lario (CO)

Telefono:

 

Sede

Via

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Come dice la canzone, composta e musicata dal nostro Sindaco, sig. Mariano Stella. «E' una conca di cristallo un poco verde un poco blu, Iì si specchian a catenelle le montagne di lassù, tutt'intorno è un paradiso, macchie bianche in mezzo ai fiori e la luna quando è sera dona un magico splendor ... »: questo è Pianello.

Pianello del Lario, piccolo e tranquillo paese che si specchia ridente sul Iago, ha una storia ricca di personaggi famosi che hanno portato si può dire per tutto ii mondo ii nome di questo paese. L'anno scorso inoltre con solenni manifestazioni è stato ricordato ii 500° anniversario di costituzione del Comune. È quindi giusto ricordare un po', a sommi capi, lo storia di questo Paese. 500 anni fa, momento in cui l'Italia era dilaniata da continue lotte interne tra stati, fazioni e fazioni ed era in incubazione la Riforma protestante e trionfava ii nepotismo, le cose a Pianello non andavano molto bene. lnfatti, dalle testimonianze raccolte nel «Minuzie storiche» da Don Leonardo Mazzucchi, si legge che « La malignità e la cattiveria di alcuni han fatto si che nel nostro territorio si siano introdotte ingiustizie cosi esecrande che accecarono gli animi degli uomini a tal punto che si ha l'impressione che il timore di Dio sia scomparso, la carità si sia completamente spenta e cosi ogni regola di retto vivere». «Migliaia di persone sono state uccise, centinaia di case sono state distrutte e la campagna e stata devastata».

I protagonisti di queste sanguinose imprese sono soprattutto i membri delle due famiglie dei Rusconi e dei Vittani. Tra i simpatizzanti dei Vittani, che erano guelfi, c'era la famiglia dei Malacrida che ii Duca di Milano aveva investito del feudo di Musso e tra i simpatizzanti dei Rusconi, che erano ghibellini, vi erano invece gli abitanti di Pianello.

Bisogna ricordare però che Pianello a quei tempi era formata soprattutto dalla frazione di S. Anna (esistente anche oggi) e dalla frazione di Cugnolo che si trovava verso monte e che ora è completamente scomparsa in seguito alle sanguinose imprese sopra descritte. Di lì le liti, i saccheggi, le uccisioni e le ruberie. Esasperati i Pianellesi ricorsero al Duca di Milano scrivendo che «Per più di 40 anni gli uomini di Pianello furono dai perfidi e nemici capitali Malacrida perseguitati più di quello che era stato G. Cristo dalla nazione giudaica!». Si venne finalmente a un processo (i Malacrida ricorsero anche a raggiri e falsificando i documenti) e il 12 giugno 1472 ii Duca di Milano dava ragione ai Pianellesi e in base a questa sentenza si costituirono in Comune e Parrocchia indipendente.

Se l'indipendenza è vita, da quella data per Pianello fu l'inizio di un'epoca nuova. Una storia non sempre facile e non sempre felice, dove però fanno spicco uomini eminenti per scienza, per prestigio politico e per santità. Ricorderò solo alcuni di questi uomini; lo scultore Bernardino Cattaneo, vissuto nel 1500, ii pittore Giovanni Bottiggio, vissuto nel 1600, Padre Ambrogio Dell'Era, Superiore Generale dei Minimi, Candida Medina Celi, morta nel 1846 (coniugata con un Perpenti), Suor Marcellina Bosatta e la Serva di Dio Suor Chiara, ii ragionier Adolfo Granzella, decorato dell'Onorificenza Cinese di Mandarino, Cesare e Lidia Rocca trucidati a Mai-Lalà ii 13-2-1936, Alessandrino Mazzucchi e molti alpini che hanno sacrificato la loro vita per ii bene supremo della Patria e libertà.

Molti di questi ricordi sono rimasti a Pianello. Nella Chiesa Parrocchiale si possono ammirare molti affreschi di Isidoro Bianchi, Giovanni Bottiggio e, prezioso trittico cinquecentesco, raffigurante la Madonna, S. Antonio e S. Bernardo. Di recente la Chiesa Parrocchiale si è abbellita di stupende vetrate di Eugenio Rossi e di una pala all'altare raffigurante Don Guanella, opera del pittore Carlo Cocquio. Anche nelle frazioni del paese alcuni affreschi sono ancora visibili, anche se, purtroppo, dimenticati e senza alcuna protezione, si stanno di giorno in giorno sgretolando. lnfine non si può dimenticare una croce astile di Ser Gregorio da Gravedona che risale al 1400.

Se questi sono i ricordi lasciati dagli antenati Pianellesi, gli abitanti attuali non sono rimasti inattivi. Nel 1963 è stato inaugurato l'asilo donato dalla Famiglia Rocca; nel 1967 è iniziata la costruzione della Casa del Giovane; le frazioni saranno tra non molto completamente raggiunte con strade carrabili; è stata iniziata la strada che conduce ai monti, dove è in corso una grandiosa piantagione; e stato dato un maggior sviluppo turistico, grazie all'Associazione della Pro-Loco che sotto la spinta del giovane presidente attuale, rag. Mario Granzella, ha in cantiere molte iniziative. Inoltre in questi ultimi anni l'Amministrazione Comunale ha reso ancora più accogliente questo paese.

Oltre all'Associazione Pro-Loco a Pianello esiste un numeroso Corpo Bandistico, guidato dal Sindaco e Maestro, sig. Stella, che è anche Vice Maestro della Fanfara Alpina dell'Alto Lago; esiste l'Associazione dei Combattenti e Reduci e quella gloriosa Sezione Alpina.

L'A.N.A., Gruppo di Pianello, raggruppa un folto numero di Penne Nere, giovani ed anziani, guidati da molti anni dal presidente sig. Giacomo Bellati, che con l'entusiasmo e volontà che si addice ad una Penna Nera è riuscito per quest'anno a raccogliere tutti gli Alpini in congedo. Significativa la loro presenza durante i festeggiamenti per ii 500° Anniversario di costituzione del Comune, che con ii ricordo di quanti sono caduti gloriosamente sui campi di battaglia o sono stati purtroppo deportati e dispersi in Russia senza più saperne della loro sorte, hanno contribuito a rendere più solenne questo Anniversario. A ricordo di quanti hanno valorosamente combattuto per la nostra libertà, Pianello ha nel 1972 dedicato a tutti i caduti la piazza parrocchiale ed è in  cantiere la realizzazione di un viale dedicato a Loro.

Se tanto si è fatto, molto altro ci aspetta. Ma tutti sono certi che se I ‘aiuto dei singoli, della Associazioni non mancherà, certamente Pianello diventerà sempre più bello ed accogliente.

 

Mario Granzella

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI S. AGATA

Capogruppo

Mambretti Attilio

Fr. S.Agata 12. – 22010 Gera Lario (CO)

Telefono:

 

Sede

Via

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GRUPPO ALPINI DI SORICO

Capogruppo

Raviscioni Albino

Via Scepa Fr.Albonico  – 22010 Sorico (CO)

Telefono:

 

Sede

Via

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Il Comune di Sorico è la terza delle «Tre Pievi» dell’Alto Lario, con quello di Dongo e di Gravedona, e fu qui trasferita dalla scomparsa Olonio a metaà del quattrocento.

Chiesa di S. Stefano costruita nel 1447, rifatta poi dall'architetto Giorgio Giulini nel 1811. Chiesa di S. Miro ove vi si conserva il corpo di San Miro, un eremita morto nel 1381 che si vuole giunto qui da Canzo stendendo ii proprio mantello sulle acque del Iago. La Chiesa di S. Fedelino, piccolo oratorio isolato tra rocce ed acque sulle estreme sponde settentrionali del Lago di Mezzola, nel punto in cui vi si immette la Mera. Nel catino dell'abside un quasi ignorato e pur importantissimo affresco del Redentore fra due Angeli inchinati, che si rifà a quelli famosi del 1007 dell'Abside di S. Vincenzo di Galliano presso Cantù. Con questo insigne e poco noto monumento della secolare provincia di Como, al di là della quale si apre la giovane ed alpestre Provincia di Sondrio.

Sorico ha un gruppo numeroso di alpini; Capogruppo e un giovane sergente, Bruno Colle, madrina è la figlia di un caduto sul fronte Russo. La Cappella Sacrario della Berlinghiera e ubicata sul territorio di questo Comune.

D.P.D.

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI TREMENICO

Capogruppo

Pandiani Sergio

Via alla Chiesa Fr.Tremenico

23835 Valvarrone (LC)

Telefono:

 

Sede

Piazza IV Novembre sn – Fr. Tremenico

23825 Valvarrone

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Il Gruppo di Tremenico fu fondato nel 1930, dagli Alpini dell'Ortigara, del Monte Nero e dell'Adamello. In un primo tempo si erano iscritti al Gruppo di Sueglio, ii primo nella valle e fondato dall'indomabile ed intramontabile Alpino dell'Ortigara aiutante di battaglia, Bettiga, e fin dall'infanzia «Guerra».

Tremenico è un paese sulle falde del Monte Legnone, lontano dal Lario che non si vede, tanto è chiuso fra i monti e che non molti anni fa era raggiungibile solo dall'alto.

Su 430 abitanti ebbe 18 caduti nel conflitto 1915-18, 1 disperso nel 1945, 3 Alpini nell'ultima guerra civile e dall'inferno albanese-greco-russo sono tornati tutti.

Ha sempre fatto da sé e mai aiutato da quelli che abbandonarono la «Lega Lombarda». Ora siamo con Colico, respiriamo la stessa aria del Legnone, la stessa fede ecc. e speriamo vada bene. Forte di 55 soci, vale a dire tutti gli alpini compreso ii parroco, oltre due alle armi. Ci siamo costruiti in granito ghiandato strappato al Pizzo dei 3 Signori con le nostre unghie, un'alpestre e bellissima cappelletta dedicata alla Madonnina degli Alpini Caduti, contornata da panchine in granito ed inaugurata, una ventina di anni fa, con la presenza di Alpini in armi e con banda da «Tron de Dio». Sorge all'inizio sud del paese ed i molti turisti di passaggio per le alte quote, si fermano ad ammirarla, senza pero sganciare, e si che le fessure ci sono!!! Ma noi duri, si resiste e si campa nella fede dei «Veci» e nel ricordo dei nostri Caduti che non finirà mai e così sia.

Uno o più rappresentanti del nostro Gruppo è sempre presente a tutte le adunate, anche se non si mette in vista: da Roma a Tripoli; da Trieste a Cuneo a Genova, per elencare le più lontane e sempre con i nostri «schei».

Ing. Orsoni

 

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI TREZZONE

Capogruppo

Mosca Giulio

Via Provinciale 39

22010 Trezzone (CO)

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Sede

Via :

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GRUPPO ALPINI DI VERCANA

Capogruppo

Caggio Flavio

Via per Caino s.n.

22013 Vercana (CO)

Telefono:

 

Sede

Piazza Chiesa sn

22013 Vercana (CO)

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Vercana, piccolo comune alpino che conta circa 700 abitanti posto a ridosso del bacino del Iago, e gode di un bellissimo panorama. Paesino molto turistico, gli fa di rimpetto la maestosa sagoma del Monte Legnone con al piede ii vasto paese di Colico sede della nostra nuova Sezione A.N.A.

Per chi vuole giungere a Vercana, dal piano della borgata di Domaso, si snoda una bellissima strada asfaltata lunga 3 chilometri che con tre tornanti porta in centro paese, o sul vasto piazzale della parrocchia; motivo per cui chi desidera visitare l'interno della bellissima Chiesa dedicata a S. Salvatore vi trova ancora degli autentici affreschi del pittore Caraccioli, chiamato ii Caracciolo di Vercana perché natio proprio di Vercana nel secolo XVIII.

Ora i suoi abitanti in buona parte contadini e appassionati viticoltori, ne vanno fieri di questo suo prodotto chiamato «nostranello di Vercana» apprezzato moltissimo.

Inoltre conta pure di un forte Gruppo di Alpini, cioè per esattezza più di 40 iscritti più 6 giovani attualmente alle armi nei vari gloriosi Reggimenti ove già militarono i loro Padri.

Il Gruppo A.N.A. di Vercana fu costituito ii 18 giugno 1959 per interessamento dell'allora consigliere sezionale Lorne Tenti di Dongo. Non dico troppo, ma forse Vercana non aveva mai vissuto una giornata armoniosa e solenne. II più che ha fatto spicco fu la Messa al campo officiata dal Cappellano Alpino Padre G.B. Pigato della Sezione di Como, mentre io ne ho approfittato invitando come oratore ii mio caro Colonnello Dante Bellotti, che alla sera prima di partire ha voluto onorarmi venendo nella mia povera abitazione e assaggiando ii mio nostranello schiacciato ancora coi piedi.

Il primo eletto a reggere questo nuovo Gruppo fu ii socio Carlo Dell'Era, vecchio combattente della guerra 1915-18, mentre a me tu affidata la carica di segretario che esercito ancora. Madrina del Gagliardetto fu scelta l'allora signorina Lidia Vanoli, figlia di un alpino disperso, e tuttora signora Noghera moglie dell'attuale Sindaco di Vercana.

Vercana però per piccolo che sia, molto ha dato alla Patria donandogli 13 dei suoi figli migliori caduti nella guerra 1915-18 e altrettanti, cioè altri 13, nella guerra 1940-45. Le due lapidi che portano i loro nomi sono poste davanti al Municipio, proprio dove vi è la sede del Gruppo A.N.A. e altre associazioni combattentistiche. Credo opportuno che merita una citazione l'epigrafe scritta sulla lapide che ricorda gli eroi del conflitto 1915-18, che dice:

Perché permanga nei secoli memoria radiosa

dei sublimi olocausti compiuti dai Vercanini

nel gran nome d' Italia popolo e comune

su questo marmo incidono ii nome immortale

a Orgoglio, Esempio, e Sprone.

Mentre nella seconda lapide l'epigrafe dice:

Santo e lacrimato

e ii sangue per la

Patria versato.

Davide Caprani

(estratto da: Associazione Nazionale Alpini Sezione di Colico - Inaugurazione nuova Sezione – Colico 17 Giugno 1973)

 

GRUPPO ALPINI DI VESTRENO

Capogruppo

Salicetti Corrado

Via Nuova Fr. Vestreno

23835 Valvarrone (LC)

Telefono:

 

Sede

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